Vertigo
È un dato di fatto che dopo il 2019 molte terrazze hanno acquisito nuova vita. L’abitudine a trascorrere il tempo libero all’aperto è diventata parte integrante del vissuto quotidiano e non fanno eccezione le strutture ricettive; esemplificativo in tal senso è l’intervento sul piano di copertura del nhow hotel nel Design District di Zona Tortona a Milano. In un contesto di grande appeal per eventi internazionali del design e della moda, il progetto di hospitality, focalizzato sull’effetto esperienziale, interviene sulla riqualificazione di una terrazza pressoché inutilizzata, trasformandola in area attrezzata con bar e piscine, in parte a sbalzo e con elementi trasparenti che vanno a creare quell’”effetto vertigine” richiesto esplicitamente dal brief.
Credit:
- COMMITTENTE: Finanziaria Internazionale Investments SGR spa
- PROGETTO ARCHITETTONICO: Park Associati
- DESIGN TEAM: Filippo Pagliani, Michele Rossi (founding partners); Alessandro Rossi (project director); Alberto Ficele (project leader); Corrado Collura, Irene Seracca Guerrieri, Enrico Sterle (architetti); Stefano Venegoni, Antonio Cavallo, Mario Frusca (visualizer)
- DL: Consalez Rossi Architetti Associati
- PROGETTO STRUTTURALE: Sajni e Zambetti srl
- PROGETTO IMPIANTISTICO: Tekser srl
- GENERAL CONTRACTOR: SMV Costruzioni srl
- COSTRUTTORE METALLICO: F.lli Gelmini srl
- OPERE IN VETRO E CARPENTERIA FINE: Vetreria Busnelli
- IMMAGINI: Nicola Colella | Park Associati, Melania Dalle Grave e Alessandro Saletta | DSL Studio (fotografie del finito); F.lli Gelmini srl (fotografie di cantiere)
I nuovi spazi creano un ambiente inedito che ampia le funzioni di intrattenimento sottolineate da cromie dal forte impatto ed anche texture più pacate, forme circolari che si alternano a geometrie scansite da linee parallele, giochi materici da materiali di progetto come l’acqua, lo “zero volume”, generando riflessioni e trasparenze. Tre piscine sono il focus di un progetto che si confronta con il genius loci: la presenza dell’ex complesso industriale della General Electric costruito negli anni ’20 sito nella stessa via.
Il progetto reinterpreta il carattere industriale dell’edificio e del distretto ricorrendo a macro-elementi che fanno eco all’impianto di produzione delle turbine elettriche, ai volumi, ai pieni ed ai vuoti, e lavora sul rapporto tra concavo e convesso. Intorno all’acqua gravita l’effetto “vertigine”: la piscina principale è infatti in aggetto rispetto al filo dell’edificio ed è contenuta da un’unica lastra verticale trasparente. Le altre due piscine circolari più piccole fungono da specchi d’acqua e all’occorrenza possono essere svuotate prestandosi a funzioni alternative, quando il terrazzo da solarium diventa spazio per eventi, aperitivi e sfilate.
Per la realizzazione di un intervento così ardito è stato fondamentale l’approccio progettuale che ha seguito la modellazione BIM. Gli elementi principali della nuova struttura sono telai in acciaio posti trasversalmente rispetto all’edificio in corrispondenza dell’orditura principale, formata da due pilastri e una trave preesistenti in calcestruzzo e conservati nel contesto. Ogni telaio è costituito da una colonna composta di tipo scatolare, sezione 1.000×500 mm, ciascuna lunga oltre 17 m e dal peso di 12 tonnellate, affiancata al pilastro esistente, e da una trave a ginocchio sostenuta da elementi formati da una coppia di HEA 800 da 18 m affiancate e in appoggio sull’edificio. Adottando appoggi scorrevoli sono trasmesse unicamente le azioni verticali mentre le azioni orizzontali, dovute a vento e sisma, sono interamente assorbite dalla nuova struttura in carpenteria metallica.
Le fondazioni sono innestate su micropali con elevata capacità portante. I telai sono posti a sostegno dell’orditura dell’impalcato principale e di quelli secondari, posti in corrispondenza dello sbalzo. Lo scheletro portante è completato da travi longitudinali e trasversali composte con sezione ad I, realizzate a partire da piatti saldati. Il pavimento ed i rivestimenti del fondo vasche sono sostenuti da un piano rigido in lamiera zincata a caldo da 10 mm di spessore.
Il progetto di Park Associati ricerca soluzioni innovative e sartoriali, declinate con qualità in dettagli architettonici dal forte impatto grafico.