Pisani 22 – VP22

Il Complesso direzionale per uffici Pisani 22 – VP22 – si colloca nel cuore di Milano nell’omonima via, asse di collegamento tra Piazza della Repubblica e Piazza Duca D’Aosta, in un contesto fortemente connotato sia sul piano identitario che dal punto di vista compositivo: urbanistico e architettonico. Le preesistenze morfologiche di via Vittor Pisani, caratterizzate da uno schema scenografico ben definito dalla presenza di portici lungo tutto l’asse viario, hanno determinato il mantenimento dell’impostazione compositiva degli edifici adiacenti, i progettisti sono più liberamente intervenuti lungo il lotto prospiciente via Boscovich, con organizzazione volumetrica a terrazzamenti in arretramento dal fronte strada. Il progetto architettonico ha massimizzato la superficie commerciale con una soluzione planimetrica regolare e modulare, realizzando inoltre spazi verdi interni al cortile “i boschi nascosti”, la cui vista puòessere goduta anche dagli ospiti della caffetteria a piano terra.

La luce è un aspetto fondamentale del progetto. Un sistema di facciata in acciaio e vetro garantisce ampia luminosità ai piani inferiori in un contesto fortemente urbanizzato: la luce entra naturalmente negli ambienti che ospitano le funzioni a servizio dell’intero fabbricato, anche grazie al cortile verde ribassato e alla lobby di ingresso a tripla altezza. I piani superiori dell’edificio sono invece progettati come un unico elemento: un sistema curtain wall in celle prefabbricate e serramenti metallici con vetro extra chiaro i cui elementi sono stati pensati e modellati a seguito di un’attenta simulazione del percorso del sole durante tutte le stagioni dell’anno ed in funzione dell’analisi sull’irraggiamento solare incidente sull’edificio.

Il ritmo serrato delle facciate, la presenza del portico, la verticalità degli elementi ritmici compositivi hanno previsto un sistema costruttivo modulare, industrializzato e componibile in opera, attraverso elementi preassemblati in officina; il sistema ha consentito di ottimizzare i costi di costruzione e ridurre i tempi di cantiere. Il core in calcestruzzo dell’edificio, in cui si ritrovano le scale e gli ascensori, si estende per tutta l’altezza del fabbricato. Ad esso, unitamente alle pareti poste sul perimetro dell’edificio, è demandata la resistenza alle azioni orizzontali e particolarmente quella sismica. Anche le strutture interrate sono in calcestruzzo armato gettato in opera. I livelli fuori terra, fino all’ottavo piano, sono impalcati in lastre alveolari con soletta collaborante in cls, sostenute da travi in acciaio con profili ottenuti per saldatura: sistema costruttivo scelto, dopo attenta analisi, per favorire la velocità di fabbricazione e posa in opera, oltre a conferire un’estrema flessibilità degli spazi destinati a terziario. Le strutture oltre il livello ottavo sono anch’esse in acciaio. La copertura dell’edificio è composta da un graticcio di travi reticolari ordite nelle due direzioni principali. Le travi reticolari di altezza complessiva 1,2 m poggiano sul nucleo in c.a. e su due colonne scatolari 350x350x12,5 mm. Queste colonne sono supportate da due travi sottostanti del piano ottavo, n. 2 HEM 1.000 accoppiate. Alla copertura sono appesi i piani sottostanti su un sistema di pendini disposti ogni
3 metri in direzione Y e 6 m in direzione X. L’orizzontamento è completato da una  lamiera grecata Hi-Bond con cappa collaborante di spessore complessivo 110 mm su cui si ancorano i pannelli fotovoltaici che ricoprono l’intera superficie di copertura.

Gli spazi di lavoro devono essere ergonomici, piacevoli e luminosi. Da qui lo studio dell’irraggiamento solare che ha determinato il disegno della facciata per garantire un equilibrato apporto luminoso negli ambienti – ha dichiarato l’architetto Andrea Peschiera direttore e partner di Tectoo – La progettazione dell’edificio è stata avviata prima del Covid, mentre la sua realizzazione a valle, ed è interessante registrare come i ragionamenti sugli spazi di lavoro condivisi e informali, dopo la pandemia siano diventati una necessità. Dal cortile alberato, al parcheggio per le biciclette con gli spogliatoi dotati di docce, alla palestra oltre all’auditorium e le sale riunioni condivise. Tutte scelte di qualità oggi apprezzate nel mercato degli uffici italiano”.

Gli ultimi piani, in arretramento rispetto alle vie circostanti, sono caratterizzati da un sistema di facciata a doppia pelle che riprende l’idea di maggiore permeabilità visiva dei primi due piani fuori terra ma integra sistemi di oscuramento e gestione dell’illuminazione naturale. In sommità, una terrazza praticabile, sulla quale svetta il volume vetrato in copertura, presenta diversi elementi vegetali ed essenze arboree.

Cantiere & Disegni: