Hortus Conclusus

A Mestre, in uno di questi complessi, si è dato vita ad un progetto di architettura che ha avuto origine a partire da un utilizzo intenso e da una fruizione diffusa nel tempo da parte degli utenti di una corte centrale destinata a giardino piantumato. “Con l’arrivo del Covid, quell’isola verde è apparsa come una possibilità in grado di ospitare all’esterno quelle attività che per i divieti di assembramento non si potevano più svolgere all’interno. Il giardino inabitato è così divenuto, ancora una volta in maniera spontanea, un «interno fuori»” – Arch. Elena Pedrina C&P Architetti, dove si sono potute riconoscere le tracce dalle quali far partire un progetto di riqualificazione che lo valorizzasse davvero. L’intervento, terminato nel 2024, ha strutturato, consolidato e riordinato le tracce preesistenti configurando il luogo per essere vissuto anche alla fine della pandemia.
Nella parte più introversa del centro dei Salesiani, dove le facciate si compongono tra loro, sorge ora un padiglione in acciaio e vetro. Il padiglione all’interno dell’Hortus Conclusus è luogo d’aggregazione, di studio e di svago per gli studenti dell’Istituto, un’oasi di pace vivibile sia nei mesi estivi che in quelli invernali.

Il corpo di fabbrica, che assume le sembianze di un giardino d’inverno apribile nelle stagioni calde, è sostanzialmente un edificio monopiano con tetto a falde asimmetriche. In pianta, trova sviluppo su di un rettangolo di dimensioni pari a circa 15 per 7,5 m, al netto degli sporti; l’altezza massima è pari a 7,5 m. Il fabbricato si compone di un basamento, costituito da una platea in cls dello spessore di 40 cm sul quale si innesta la struttura verticale composta da una serie di telai in acciaio in profili tubolari a sezione quadrata da 150 mm, aventi spessore variabile tra 6 e 8 mm e giuntati tra di loro con collegamenti bullonati e inghisati alla platea mediante apposite piastre metalliche solidarizzate con barre filettate e ancorante chimico. La struttura verticale è irrigidita, nei confronti delle azioni orizzontali, mediante puntoni diagonali in profili tubolari. L’orditura principale della copertura è conseguita prolungando i montanti di parete fino a congiungerli in corrispondenza del colmo, realizzando quindi un sistema ad “arco a tre cerniere”. Su ogni falda, per irrigidire i puntoni diagonali, sono state realizzate delle “capriate rovesce” con tiranti in tondo da 16 mm e monaco in profilo cavo circolare tondo. Le due falde sono inoltre solidarizzate con delle crociere di Sant’Andrea in tondo da 16 mm. L’orditura secondaria della copertura è costituita da arcarecci in tubo quadro di sezione 60×4 mm, fissati all’orditura principale mediante una giunzione a bicchiere con bulloni M12. Il tamponamento verticale è composto da pareti interamente vetrate mentre la copertura è realizzata in pannelli sandwich. L’intera struttura, del peso complessivo di circa 9.000 Kg, è stata realizzata con impiego di acciaio in qualità S275.

Cantiere & Disegni: