Centro Nazionale di Atletica
Il progetto dello stadio per i mondiali di atletica, tenutisi a Budapest lo scorso agosto 2023, nasce dalla riqualificazione di un’area industriale sulla riva orientale del fiume Danubio, nella parte sud della capitale ungherese. A lungo termine, il progetto si propone di rendere più fruibile una parte dismessa della città, con la riqualificazione dell’area mediante l’introduzione di nuovi collegamenti ciclo-pedonali (connettendo anche l’isola Csepel a nord), di spazi per lo sport pubblico e di un parco accessibile a tutti, al cui centro sorge l’arena.
Credit:
- COMMITTENTE: ÉKM
- PROGETTO GENERALE: Napur Architect Architectural Office ltd
- LEADER DI PROGETTO: Marcel Ferencz
- COORDINAMENTO GENERALE: György DétÁri
- COSTRUTTORE STRUTTURE: Exon2000 ltd
- CONSULENZA STRUTTURE: Hvarc ltd, FRT Raszter ltd
- IMPIANTI: Provill ltd
- ALTRI CONSULENTI: Fireeng ltd (antincendio), S-Tér ltd (paesaggistica), 95 Apszis bt (acustica
- GENERAL CONTRACTOR: ZÁÉV - Magyar Építő Zrt. Consortium
- IMMAGINI: Gyorgy Palko, Laszlo Incze, Jozsef Molnar
La peculiarità dello stadio di atletica di Budapest è la flessibilità del suo utilizzo: la capacità iniziale di 40.000 posti a sedere, è riducibile a 15.000 posti una volta terminata la competizione dei mondiali di atletica 2023. Mantenendo la copertura inalterata, le gradinate superiori saranno rimosse, svincolando il podio che sorregge la struttura temporanea, che verrà riconvertito in spazio con vista sul Danubio, destinato ad accogliere impianti, percorsi, servizi a disposizione del pubblico. La copertura e tutti gli strumenti necessari allo svolgimento delle competizioni sportive (tabelloni segnapunti, illuminazione, impianto audio, ecc.) verranno mantenuti in funzione, garantendo alla città la presenza a lungo termine di un centro moderno e funzionale per lo sport.
La copertura
La struttura in acciaio della copertura è stata realizzata, nella parte più alta, con 2 anelli in compressione, collegati da elementi diagonali a sezione circolare, a formare una vera e propria travatura reticolare. I due anelli sono posizionati su un piano inclinato: quello più interno risulta ad una quota inferiore. Entrambi gli anelli sono sostenuti da pilastri a V rovesciata (imbullonati alle travi circolari mediante piastre saldate), che trasferiscono i carichi, all’altezza del podio, a elementi in c.a. All’interno dello stadio, un altro anello (in tensione) consente ad una rete di cavi pretesi, connessi agli anelli interni ed esterni attraverso nodi studiati ad hoc, di costituire una struttura a forma convessa per l’alloggiamento della tensostruttura di copertura. I cavi pretesi sostengono una serie di archi in acciaio, su cui si appoggia la copertura in membrana di fibra di vetro, che garantisce protezione agli spettatori in qualsiasi condizione atmosferica (sole eccessivo o pioggia). Una copertura così concepita non era mai stata realizzata in Ungheria.
La combinazione tra una struttura permanente e la possibilità di flessibilità attraverso strutture temporanee in acciaio, smontabili e rimontabili secondo necessità, conferisce all’edificio l’ormai imprescindibile caratteristica di essere all’avanguardia dal punto di vista sportivo e culturale, potendo offrire la possibilità di riconversione e utilizzo continuato nel periodo successivo all’evento per cui è stato ideato e costruito.