Progettazione di strutture in acciaio in caso di incendio
Sicurezza antincendio
Al fine di limitare i rischi derivanti dagli incendi, le costruzioni devono garantire la resistenza e la stabilità degli elementi portanti e limitare la propagazione del fuoco e dei fumi secondo quanto previsto dalle normative vigenti. Tale obiettivo è perseguibile per i nuovi edifici attraverso una specifica progettazione e realizzazione, mentre per gli edifici esistenti attraverso la valutazione e l’adeguamento degli stessi. I principali obiettivi della sicurezza antincendio sono volti soprattutto a permettere l’evacuazione delle persone e a rendere possibili le operazioni di soccorso.
In molte parti del mondo l’acciaio strutturale è la prima scelta di architetti e ingegneri per la realizzazione della struttura portante degli edifici, sia mono che pluripiano. Questo è dovuto ai numerosi vantaggi offerti da questo materiale: la rapidità delle operazioni di costruzione, la possibilità di coprire luci elevate, la leggerezza dei carichi trasmessi in fondazione, la sostenibilità del materiale ed i costi di costruzione.
A questi, nel nostro paese se ne aggiunge un altro molto importante ai fini della sicurezza. Infatti, la scelta della struttura in acciaio e di schemi statici che consentono un’adeguata deformabilità della struttura rappresenta il modo più efficace per difenderci da quella che è la più gravosa delle azioni per gli edifici del nostro paese, ossia il terremoto.
Eppure le strutture in acciaio a volte sono considerate una soluzione poco efficace per il raggiungimento della sicurezza in caso di incendio.
Tuttavia, i risultati di numerose ricerche, le nuove normative per la progettazione e le soluzioni ormai correntemente adottate per la realizzazione di edifici tendono invece a dimostrare che esse possono essere progettate per soddisfare qualunque livello di sicurezza antincendio necessario.
Oggi, infatti, questo risultato può essere ottenuto con maggiore facilità, attraverso l’applicazione di modellazioni avanzate, sia dal punto di vista della fluidodinamica dell’incendio, che dal punto di vista strutturale.
I criteri di calcolo introdotti nelle attuali normative vedono l’affermazione di una nuova disciplina: l’Ingegneria dell’Incendio.
La sua applicazione consente l’analisi della sicurezza di qualsiasi soluzione strutturale ed il raggiungimento di un più affidabile concetto di sicurezza in caso di incendio, analizzando il fenomeno dell’incendio in termini scientifici e non più esclusivamente di conformità normativa. Uno degli aspetti principali di questo approccio è che esso contempla la possibilità di modellare, attraverso metodologie di calcolo avanzate, l’intera struttura, consentendo di studiarne il mantenimento della capacità portante in caso d’incendio e, per i livelli di prestazione I e II di resistenza al fuoco, la reale condizione di collasso.
Allo scopo di migliorare le prestazioni dell’acciaio, molto spesso si passa alla soluzione di strutture composte acciaio-calcestruzzo. Infatti, un sistema strutturale “composto” sfrutta al meglio le prestazioni di entrambi i materiali ed in particolare, l’unione delle caratteristiche intrinseche di ciascuno di questi materiali consente di definire i principali vantaggi delle strutture composte:
- ottime prestazioni statiche in termini di resistenza, rigidezza e duttilità delle membrature composte;
- riduzione delle problematiche di instabilità locale e globale tipiche delle strutture di solo acciaio;
- ottime prestazioni in caso di incendio, grazie alla bassa conducibilità termica del calcestruzzo che “protegge” gli elementi di acciaio dal riscaldamento, che consentono spesso di soddisfare i requisiti di resistenza al fuoco senza ricorrere a protezioni aggiuntive;
- velocità di costruzione.
In linea generale, l’attuale quadro normativo italiano riguardante la valutazione della sicurezza antincendio contempla due differenti approcci di progettazione e/o verifica: un approccio di tipo prescrittivo e un un approccio di tipo prestazionale.
Con l’emanazione del D.M. 03/08/2015 infatti si è provveduto da un lato alla semplificazione e razionalizzazione del corpus legislativo in materia di Prevenzione Incendi, dall’altro alla formalizzazione dell’uso dell’ “approccio prestazionale” come metodologia “alternativa” a quella prescrittiva, senza fare ricorso all’istituto della deroga.
01. La prevenzione incendi
Quadro normativo
Il fenomeno fisico
Prove di laboratorio
Il progetto della sicurezza
02. Approccio prescrittivo
L’approccio prescrittivo è un approccio di tipo deterministico, molto applicato in Italia, che si concretizza nell’emanazione di norme estremamente prescrittive e nel ricorso da parte del progettista a strumenti di calcolo molto semplici e convenzionali. Tale approccio consiste in una verifica anche per singoli elementi della struttura con riferimento ad una curva nominale di incendio a temperatura strettamente crescente (in genere, per le strutture usuali, la ISO 834, detta curva nominale “standard”) per un periodo limitato di tempo (prescritto dalla norma verticale specifica in funzione dell’attività).
Vantaggi e applicazione
03. Approccio prestazionale
Con l’emanazione delle Norme Tecniche di Prevenzione Incendi (D.M. 03/08/2015, entrate in vigore il 18/11/2015), spesso indicate anche con “Codice di Prevenzione Incendi”, si è provveduto da un lato alla semplificazione e razionalizzazione del corpus legislativo in materia di Prevenzione Incendi, dall’altro alla liberalizzazione dell’uso dell’“approccio prestazionale”, introducendo un futuro in cui il sistema normativo di tipo verticale lascerà il posto ad un insieme di soluzioni tecniche flessibili ed aderenti alle specifiche esigenze delle diverse attività, finalizzato a raggiungere elevati e realistici livelli di sicurezza antincendio.
L'approccio di tipo ingegneristico
Analisi quantitativa del rischio, scenario di incendio
Sviluppo dell'incendio: curve di incendio naturali
Modelli di incendio
Determinazione delle azioni termiche sugli elementi strutturali: la risposta termica della struttura
Determinazione della resistenza al fuoco: la risposta meccanica della struttura
Calcolo delle vie di esodo
04. Protettivi antincendio per le strutture in acciaio e loro progettazione
La verifica dei requisiti di resistenza al fuoco delle strutture è resa obbligatoria al fine di garantire, in condizioni di incendio, la sicurezza degli occupanti e delle squadre di soccorso nonché un limitato danneggiamento strutturale ove e quando richiesto. I continui aggiornamenti normativi testimoniano l’elevato impatto sociale del tema della sicurezza in condizioni d’incendio delle strutture di nuova progettazione e di quelle esistenti, sia a destinazione industriale e commerciale che ad uso civile.
Infatti, in caso di incendio, i materiali strutturali subiscono un degrado delle proprietà meccaniche (resistenza e rigidezza) per effetto delle alte temperature, con conseguente diminuzione di capacità portante rispetto alle condizioni ordinarie.
In particolare, per le strutture in acciaio, tale diminuzione di rigidezza e resistenza è particolarmente repentina e può causare notevoli deformazioni, a seconda anche dei carichi applicati e delle condizioni di vincolo. L’aumento delle temperature nell’elemento di acciaio dipende dall’intensità e dalla tipologia di incendio, nonché dall’area di acciaio direttamente esposta al fuoco. Le strutture non protette tendono ad avere scarso rendimento negli incendi, anche perché gli elementi in acciaio sono solitamente molto sottili e l’acciaio ha una conducibilità termica elevata rispetto alla maggior parte degli altri materiali strutturali.
Tuttavia, così come numerose prove sperimentali dimostrano, le strutture in acciaio, se ben progettate, possono resistere ad incendi anche di notevole intensità termica senza collassare, ma in molti casi vengono utilizzati sistemi di protezione passiva per proteggere la struttura dalle alte temperature.
Si descrivono nel seguito le tipologie di protezione passiva usate per le strutture in acciaio e le modalità di calcolo delle stesse.
I sistemi di protezione passiva
Edifici di nuova progettazione
Edifici esistenti
05. Riferimenti utili
Testi normativi
FAQ - Approfondimenti sulla prevenzione incendi
Le Frequently Asked Question sono presentate in ordine cronologico di pubblicazione.
01. Marzo 2023
44) Le azioni iperstatiche che nascono a causa delle dilatazioni termiche impedite possono essere trascurate?
43) In cosa si differenziano i modellI di incendio localizzato di Heskestad e di Hasemi?
02. Febbraio 2023
42) Nella valutazione della resistenza al fuoco di un'autorimessa dotata di sistemi sprinkler, quali scenari di incendio è necessario considerare?
41) Quando si utilizza il modo condizionale nel Codice di P.I., come deve comportarsi il progettista?
40) Adeguate prestazioni di resistenza al fuoco di una struttura sono garanzia anche nei confronti dell'azione accidentale esplosione?
03. Novembre 2022
39) E' posssibile progettare sistemi di protezione attiva nell'ambito della FSE?
38) Dalla modellazione dell'incendio nell'ambito dell'applicazione dell'approccio ingegneristico (FSE) è possibile ottenere informazioni sui tempi di esodo?
37) Tutte le attività hanno bisogno del parere di conformità da parte del comando dei VVF?
36) Cosa si intende per effettive condizioni d'uso finali quando si parla di prodotti con prestazioni di reazione al fuoco?
35) Quando viene utilizzato il modo condizionale nel Codice di P.I., l'indicazione fornita in che modo va intesa?
34) Esiste una normativa di riferimento per la progettazione strutturale antincendio di ponti in acciaio e composti acciaio-cls?
33) Con riferimento all'applicazione della FSE, esiste un modello di incendio localizzato che consente il calcolo della temperartura lungo le colonne?
04. Agosto 2022
32) Con riferimento al Codice di PI, che differenza c'è tra le definizioni del punto G.1.8 relative alla compartimentazione e quelle specifiche riportate in S.3?
31) Con riferimento al Codice di PI, che differenza c'è tra filtro e filtro a prova di fumo?
30) Nell'ambito della RTV sulle autorimesse, è possibile adottare scenari differenti da quelli indicati?
29) E' possibile ricorrere ad una modellazione avanzata delle proprietà termiche delle vernici intumescenti per la protezione al fuoco delle strutture in acciaio?
05. Giugno 2022
28) La distanza di separazione di cui al cap. S.3 del Codice di P.I. può essere sempre valutata con la procedura tabellare?
27) E' necessario progettare la sicurezza antincendio delle facciate di edifici civili con il Codice di P.I.?
06. Maggio 2022
26) Per la reazione al fuoco è possibile adottare soluzioni alternative senza ricorrere alla FSE?
25) La nuova RTV V.13 si applica agli edifici di civile abitazione?
07. Gennaio 2022
24) Per attività soggette ai controlli del CNVVF per le quali si applica il D.M. 03-08-2015 e s.m.i. (Codice di PI) che rientrano in categoria A è possibile ricorrere a soluzioni alternative in assenza di progetto da presentare al Comando VV.F. competente per territorio?
23) Quando è necessario considerare le distribuzioni localizzate ai fini della resistenza al fuoco?
08. Dicembre 2021
22) Per ottenere una curva di incendio naturale è sempre necessario eseguire analisi termo-fluido dinamiche?
21) E' sempre obbligatorio ricorrere ai criteri di attribuzione generalmente accettati per individuare il livello di prestazione di resistenza al fuoco di un'opera da costruzione? No, è possibile utilizzare i metodi di progettazione della sicurezza antin
20) Le analisi su singoli elementi possono essere condotte con metodi semplificati, utilizzando incendi naturali come sollecitazione termica?
09. Novembre 2021
19) E' vero che la zincatura ha un effetto benefico sulla resistenza al fuoco delle strutture in acciaio?
10. Ottobre 2021
18) Ricorrendo all'approccio prestazionale per valutare le prestazioni di resistenza al fuoco di una struttura con livello di prestazione III, la durata dell'incendio può essere pari alla classe di resistenza al fuoco?
17) La durata minima di un incendio naturale nell'approccio ingegneristico finalizzato a valutare le prestazioni di resistenza al fuoco di una struttura è sempre definita secondo quanto previsto al punto M.2.5 del D.M. 03-08-2015 e s.m.i.?
16) E' importante considerare gli incendi localizzati per valutare le prestazioni di resistenza al fuoco di una struttura oppure si può sempre semplificare considerando l'incendio generalizzato?
11. Giugno 2021
15) E' necessario, per le strutture sanitarie, presentare l’attestazione di rinnovo periodico di cui all’art 5 del DPR 151/2011?
14) E' già scaduta la possibilità di adeguare dal punto di vista antincendio le strutture ricettive?
13) Sono presenti linee guida per il calcolo delle prestazioni di ingegneria antincendio?
12. Aprile 2021
12) Nelle analisi termo-meccaniche avanzate con curve di incendio naturali è possibile modellare la presenza di protettivi passivi?
11) La selezione degli scenari d’incendio di progetto è fortemente influenzata dall’obiettivo che il professionista intende raggiungere in fase di progetto/verifica?
10) Con una modellazione avanzata della struttura, nell’ambito di un approccio prestazionale, è possibile tener conto delle sovra-resistenze della struttura (es. effetto catena) attraverso un’analisi in grandi spostamenti?
9) Nell’ambito dell’approccio prestazionale, la valutazione della resistenza al fuoco di una struttura può essere effettuata estrapolando sottostrutture significative e tenendo opportunamente in conto delle condizioni al contorno?
13. Febbraio 2021
8) La verifica di resistenza al fuoco delle strutture in acciaio in ambito prestazionale può essere effettuata anche con il metodo del nomogramma?
7) Nell’ambito dell’approccio prestazionale, dopo aver selezionato gli scenari di incendio di progetto è necessario che essi siano “vidimati” dal funzionario dei VVF?
6) Nell’individuazione degli scenari di incendio di progetto per le autorimesse basta considerare solo quelli del D.M. 3/8/2015?
5) Per la verifica di resistenza al fuoco delle strutture in acciaio in ambito prescrittivo con metodo analitico è necessario prevedere l’uso di modelli numerici particolari?
4) Per la verifica di resistenza al fuoco delle strutture con approccio di tipo prestazionale è possibile effettuare anche analisi per singoli elementi?
3) Nell’ambito del D.M. 3/8/2015 la verifica di resistenza al fuoco delle strutture con approccio prestazionale (soluzione alternativa) viene effettuata anche con la curva ISO834?
2) Nell’ambito dell’attuale quadro normativo italiano l’approccio prestazionale alla progettazione antincendio può essere usato indipendentemente dalla “deroga”?
1) In base al D.M. 03-08-2015, le prestazioni di resistenza al fuoco dei prodotti e degli elementi costruttivi possono essere determinate in base a confronti con tabelle, calcoli, prove sperimentali. Per quanto riguarda le prove sperimentali è sempre possibile estendere il certificato di prova?
Normativa
Per visualizzare un compendio delle normative relative alla sicurezza incendio visitare il presente link
Articoli tecnico-scientifici di riferimento
01. Articoli tecnici
A questo link è possibile visualizzare un elenco di articoli e pubblicazioni tecniche
02. Approfondimenti sui decreti ministeriali
Contenuti a cura della Commissione per la Sicurezza delle Costruzioni in Acciaio in Caso di Incendio