Secondo Ponte sul Tevere a Sansepolcro

Il viadotto, che attraversa la zona industriale “Alto Tevere” e via Bartolomeo della Gatta, è concepito per dare continuità alle opere di viabilità previste nel piano strutturale nell’ambito della riqualificazione del tessuto urbano, migliorerà l’accessibilità al Comune aretino e la funzionalità del sistema infrastrutturale esistente.

Il ponte, di tipologia a travata, è realizzato in carpenteria metallica ed è lungo complessivamente 144 metri, suddivisi in tre campate aventi luci di 43, 58 e 43 metri. In sezione trasversale, l’opera presenta una sede stradale su due corsie di larghezza pari a 3,55 m – dato lo sviluppo curvilineo del tracciato – completate da banchine di 1 m e cordoli larghi 0,8 m dove trovano collocazione i guard-rail. Su un lato del ponte è presente una corsia ciclopedonale di 2,5 metri, che porta la larghezza complessiva della sezione a 13,2 metri complessivi; in pianta la carreggiata ha uno sviluppo ad arco con un raggio di curvatura pari a 160 m. L’impalcato del ponte è realizzato con struttura mista acciaio-calcestruzzo.
Nello specifico sono state impiegate circa 500 tonnellate di acciaio autopatinabile (corten) di qualità S335J0W, S355J2W e S355K2W. Le travi principali sono costituite da elementi saldati in sezioni a I, con anima inclinata sulla verticale di 38° e ali asimmetriche, trasversalmente connesse da diaframmi reticolari di campata, posti ad interasse di 5 metri; in prossimità delle spalle sono invece presenti diaframmi ad anima piena con sezione a doppio T. Le travi metalliche hanno un’altezza variabile da 1,6 metri in corrispondenza delle spalle e della mezzeria della campata centrale fino a 2,8 metri in corrispondenza delle pile. L’impalcato è completato da una soletta in predalles, con strato di getto in cls, poggiante sulle ali delle travi in acciaio per uno spessore totale del pacchetto di 30 cm.
Sulla soletta sono successivamente posati gli strati di pavimentazione. All’intradosso dei diaframmi è disposta un’orditura reticolare di controventamento in acciaio che consente un corretto comportamento della sezione a torsione. Per un’agevole ingegnerizzazione del cantiere, tutti gli elementi sono stati scomposti in conci per essere trasportati in situ già assemblati, con opere minime di montaggio successive. Le giunzioni sono saldate tranne che per i controventi e per le aste dei diaframmi, dove sono stati utilizzati bulloni in carpenteria metallica. I conci sono stati realizzati in conformità alla EN 1090 assumendo una classe di esecuzione pari a EXC 3. Lo schema statico del ponte è di tipologia a cassone e le azioni verticali ed orizzontali sono trasferite alle pile ed alle spalle, nel rispetto degli schemi assunti in fase di calcolo. Su ciascuna delle pile sono installati dispositivi d’isolamento a superficie curva (pendoli), mentre sulle spalle sono previsti dispositivi multidirezionali posizionati in modo asimmetrico rispetto al cassone. Sulle spalle sono inoltre presenti delle guide trasversali orientate lungo lo sviluppo delle travi.

L’opera ingegneristica non si limita esclusivamente all’unione delle due sponde del Tevere ma ne coniuga l’utilità al rispetto del luogo e dell’ambiente circostante. In particolar modo, il concio centrale sul fiume è stato concepito per essere il più leggero possibile, poco invasivo e in armonia con il paesaggio rurale che contraddistingue l’intera Valle.

Cantiere & Disegni: