Parcheggi interrati multilivello ad Harleem

Sono state demolite le infrastrutture esistenti, un parcheggio pubblico e diversi edifici scolastici.

La prima fase del Raaksproject, comprendente un parcheggio su due livelli da 200 posti auto (P2), è stata avviata nel settembre 2006. Realizzato principalmente con muri di contenimento mediante l’impiego di palancole AZ 36, il parcheggio è stato reso temporaneamente accessibile al pubblico. Accanto a questo, la costruzione del più grande parcheggio pubblico P1 a tre piani con una capacità di 1000 veicoli, è iniziata nel gennaio 2007. La costruzione è stata divisa in 2 parti: P1A e P1B.

La particolarità di questo progetto risiede nella scelta del muro di contenimento previsto principalmente mediante l’uso da palancole di qualità AZ 36-700 che circonda l’intero scavo. Il completamento è avvenuto nel 2009 nell’ambito della seconda fase di attuazione del Raaksproject. Una volta aperto il grande parcheggio pubblico, la sua controparte più piccola è stata resa accessibile esclusivamente ai proprietari degli appartamenti di nuova costruzione. I muri di sostegno in palancole di entrambi i parcheggi sono rimaste permanentemente interrate.

Le analisi geotecniche sono state costituite principalmente da prove penetrometriche CPT. La quota di campagna varia da +0,50 a +1,00 m e la falda acquifera è stata rilevata appena sotto la superficie a -0,10 m. Questo comporta che i muri di sostegno, in questo caso le palancole, sono sottoposti sia alla pressione del terreno che a quella dell’acqua per quasi la totalità dell’altezza.

Sono stati utilizzati 1.670 tonnellate di palancole tipo AZ 36-700 e 250 tonnellate di palancole AZ 36 in qualità di acciaio S355GP di lunghezza variabile da 19,50 a 23,50 m, trasportate su camion al cantiere di Haarlem.

Nel settembre 2006 è stata installata la prima palancola per il muro di contenimento del parcheggio con capacità di 1.000 veicoli. Una volta interrate le palancole AZ, il terreno è stato scavato fino alla profondità di -1,60 m.

Il livello della falda è stato abbassato a -5,30 m prima che il tirante attivo (inclinato) superiore fosse posizionato a quota -1,10 m. Le palancole AZ 36-700 sono state fissate con tiranti ad interasse di 4,2 m. Proseguendo lo scavo, è stato fissato un secondo livello di tiranti a quota -4,15 m.

Il livello dell’acqua è stato elevato nuovamente a quota 0,00 m e si è proceduto con lo scavo sott’acqua fino alla profondità finale di -12,50 m e il successivo posizionamento di uno strato di ghiaia di 250 mm con un sottofondo di 1.500 mm di calcestruzzo per impieghi subacquei.

È stato realizzato un tappo sottostante in calcestruzzo gettato sott’acqua che sostenesse la spinta idraulica verso l’alto e quella agente sulla parete di contenimento delle palancole, permettendo in seguito il pompaggio dell’acqua dallo scavo una volta che il calcestruzzo avesse raggiunto una rigidezza sufficiente. La platea di fondazione è stata mantenuta in posizione dopo il drenaggio.

Le palancole sono state consegnate a coppie saldate fra loro. Non è stato utilizzato nessun altro metodo di sigillatura temporanea per non ostacolare i successivi processi di saldatura. Una volta completato il gocciolamento e prosciugato lo scavo della costruzione, gli interblocchi intermedi sono stati saldati al fine di ottenere un muro di contenimento completamente a tenuta stagna. Il calcolo della resistenza al fuoco ha evidenziato che non è stata necessaria alcuna protezione particolare.

Per la movimentazione delle palancole sono stati utilizzati due diversi metodi: le palancole AZ 36 sono state infisse a quaterne con una pressa idraulica con potenza di pressatura 4×800 kN. Le altre palancole sono state installate con martello vibrante a momento variabile elevato (momento eccentrico: 0 ÷ 35 kg / m, forza centrifuga: 2000 kN) sospeso ad una gru cingolata. È stata impiegata una dima in acciaio per l’alloggiamento corretto delle palancole; la verticalità è stata controllata con una livella a bolla d’aria. Nella parte all’asciutto sono stati installati uno strato drenante orizzontale con sopra  una soletta in cemento armato di 700 mm, rendendo il collegamento a tenuta stagna. I perni saldati alle palancole AZ trasmettono le forze di taglio tra loro e l’intera soletta di base.

Successivamente sono stati costruiti i tre piani interrati superiori e sono stati tagliati i tiranti. Sono state saldate delle sezioni UPN 140, per una lunghezza media di 500 mm, sui lati obliqui (le anime) delle palancole AZ per consentire il fissaggio di una sezione angolare ad una distanza tipica di 150 mm dei latti dritti esterni (flange) della palancola. Una soletta prefabbricata in cemento armato da 200 mm di altezza è stata appoggiata sopra il profilo angolare 150×15.

Infine, nelle parti concave delle palancole sono stati gettati altri 100 mm di calcestruzzo e sopra la soletta prefabbricata per ottenere una soletta robusta continua dello spessore totale di 300 mm. Per far fronte agli elevati carichi derivanti dal parcheggio e dagli edifici soprastanti, è stato realizzato un sistema di fondazione indipendente, sgravando in questo modo il contributo della soletta nella trasmissione orizzontale dei carichi. Il solaio del piano terra coincide con la testata delle palancole di quota +1,00 m. È stato utilizzato un rilevatore di disinnesto a perno per garantire l’incastro delle palancole AZ accoppiate, trasmittente l’informazione a un’unità di monitoraggio in superficie, avvisando in questo modo l’impresa esecutrice della presenza di eventuali disinnesti.

Cantiere & Disegni: