Len Lye Centre

È caratterizzato da un rivestimento esterno che richiama movimento e luce, che lo stesso Len Lye utilizzava come strumenti principali delle proprie opere.
L’elemento caratterizzante dell’edificio è sicuramente il suo aspetto esterno, costituito da venti colonne monolitiche curve alte 14 metri, ricoperte con un sottile carter in acciaio inossidabile lucidato e sagomato in officina ed innestato in cantiere su elementi a U in acciaio zincato. Il rivestimento della facciata appare come un enorme drappeggio che a tratti nasconde, nelle parti più interne, i vetri che consentono alla luce di penetrare nell’edificio. Il gioco di riflessi che si crea attraverso gli elementi in carpenteria metallica è decisamente particolare e rende il centro un’enorme scultura che cambia durante le ore del giorno, trasformandolo in un gigantesco specchio deformante. Internamente, invece, i pilastri in acciaio sono stati trattati con rivestimento cementizio “a grezzo”.
A livello spaziale sono state create nuove aree museali, zone didattiche, un archivio, la sala macchine dedicata alle opere cinetiche e un cinema da 62 posti a sedere.

I progettisti, attraverso la modellazione BIM, hanno potuto realizzare un edificio dalla geometria decisamente complessa pur tenendo conto dell’altissima sismicità del luogo, unendo l’intento progettuale a quello strutturale e coordinando le imprese in fase di esecuzione.

Inoltre, il Len Lye Centre è stato costruito in aderenza a un edificio esistente della Govett and Brewster Art Gallery, di cui sono state mantenute le strutture senza gravare sulle stesse. Infine, sono state garantite ampie luci, e la massima flessibilità degli spazi interni, data la particolarità delle opere esposte, con percorsi fluidi ed ampiezza delle vedute.

La maglia strutturale è composta da laminati aperti in acciaio, nello specifico elementi ad H a sezione britannica per colonne e travi principali. Elementi a doppia “T” costituiscono invece i profili secondari con unioni prevalentemente bullonate.

Anche i controventi di parete e di piano sono in profili aperti in carpenteria metallica, mentre i solai d’interpiano sono in lamiera grecata. La copertura è a doppia falda e in profili d’acciaio.

La maggior parte dell’edificio è realizzata a secco, ad esempio, per il rivestimento a specchio è stato realizzato un mock-up in scala ridotta, i moduli reali sono poi stati montati in cantiere mediante sollevamento ed innestati su agganci sagomati con precisione millimetrica senza il ricorso ad opere accessorie in loco.

Il profilo del Centro, visto dall’alto, richiama quello del “koru”, il nome Maori dato al germoglio della felce della Nuova Zelanda, che con la sua particolare forma a spirale simboleggia la nuova vita.

Cantiere & Disegni: