Produrre, progettare e costruire in acciaio

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ArcelorMittal, azienda multinazionale conosciuta in tutto il mondo, è produttore di acciaio sicuro e sostenibile. I prodotti sono destinati ad un’ampia gamma di settori nel mercato italiano, il secondo maggiore consumatore di acciaio in Europa, ed all’esportazione internazionale. Gli stabilimenti forniscono prodotti di qualità certificata ed alta efficacia prestazionale a numerose filiere dell’industria italiana: automotive, carpenteria industriale e civile, meccanica, edilizia, infrastrutture, energia e settore alimentare.

Quali sono gli impieghi dei prodotti ArcelorMittal nel mondo delle costruzioni e delle infrastrutture? Ovunque si guardi nel panorama delle costruzioni, l’acciaio è presente. Fondazioni, gallerie, edifici e ponti trovano nell’acciaio l’alleato capace di fornire l’irrinunciabile resistenza, la voluta versatilità e la ricercata durevolezza. Venezia stessa si è affidata all’acciaio per proteggersi dall’acqua alta. L’acciaio prodotto da ArcelorMittal è utilizzato in tutti i settori dell’edilizia e delle infrastrutture, da quelli appena menzionati agli stadi, aeroporti, stazioni ferroviarie, edifici industriali ed agricoli. La nostra offerta si compone di una sempre più ampia gamma di prodotti che si combina con la più vasta scelta di qualità e specifiche di acciaio strutturale. Abbiamo sviluppato sistemi per facciate, soffitti e pavimenti, soluzioni per fondazioni e parcheggi siano essi interrati o in elevazione, impianti idraulici. Ci siamo dotati di un portafoglio completo di prodotti di rinforzo tra i quali specifiche armature sviluppate per aree ad elevata attività sismica e fibre di acciaio sia per tunnel che per altri progetti infrastrutturali. ArcelorMittal, inoltre, alimenta la rivoluzione delle energie rinnovabili fornendo l’acciaio per l’infrastruttura che consente di produrre e trasportare ogni tipo di energia, dal solare all’eolico al petrolio, al gas e all’energia nucleare. Siamo riconosciuti come leader di mercato producendo acciai speciali che soddisfano le rigorose condizioni operative di questo settore critico. Inoltre, sebbene la rivoluzione delle energie rinnovabili sia in corso, siamo consapevoli che il mondo continuerà a fare affidamento sui combustibili fossili tradizionali come petrolio e gas durante l’attuale fase di transizione. Questa fase noi concorriamo a garantirla con i nostri acciai per piattaforme onshore e offshore, per condotte, raffinerie e stoccaggio di carburante. Recentemente abbiamo voluto dedicarci allo sviluppo del concept Steligence® orientato ad una visione olistica e integrata di progettazione, capace di sfruttare sinergicamente l’intera gamma di produzione ArcelorMittal. Steligence® vuole continuare ad alimentare il processo co-evolutivo che caratterizza la nuova narrazione del rapporto progettista-produttore. Si potrebbe dire che Architetti e Ingegneri hanno ora un alleato in più. La divisione Steligence® nasce, infatti, per far conciliare esigenze di creatività e flessibilità con sostenibilità ambientale ed economica.

La sinergia fra tutte le parti coinvolte nel processo di costruzione di un’opera è al giorno d’oggi fondamentale. Come si è evoluto il dialogo fra produttore e progettista? La domanda è molto pertinente e ci offre la possibilità di soffermarci sulle ragioni e sui fini di un rapporto in piena evoluzione. Nei tempi moderni assistiamo ad una contaminazione che esalta la ricerca di sintesi tra abilità tecnica ed utilità, prestazione e fruizione. Produttore e progettista hanno iniziato ad abbandonare paradigmi consolidatisi nel passato. Sono riusciti a sviluppare un canale diretto capace di supportare tutta la catena che lega l’idea alla sua realizzazione, sia essa un’opera edile o infrastrutturale. I rapporti statici che hanno caratterizzato gli ultimi due decenni sono, ormai, un lontano ricordo. Allora, il Committente discuteva il progetto con gli Architetti/Ingegneri i quali si relazionavano con il Costruttore che si interfacciava con il “Beam Center” (centro servizi) il quale, a sua volta, unico soggetto “autorizzato”, contattava il Produttore per questioni di mero carattere economico-commerciale. La mancanza di un dialogo più aperto, trasparente e soprattutto trasversale tra gli attori della catena industriale ha generato, fuori dalla cerchia dei pochi esperti accreditati, diverse distorsioni. Falsi miti e luoghi comuni sono stati elevati a dignità di assiomi impattando su scelte legate ad aspetti quali la qualità, la rapidità ed il costo dell’opera finita.
I tempi moderni hanno visto affermarsi un sistema di rete che ha consentito di attivare un processo co-evolutivo. Oggi, il produttore è considerato fonte primaria d’informazione e formazione, in grado di trasferire apprezzabile “know-how” a tutti gli interlocutori del settore. Si propone come “Market Maker”, supportando progettisti e investitori ad adottare soluzioni tecniche innovative e più efficienti a livello ambientale e prestazionale. Soluzioni orientate a consentire una piena fruibilità dell’opera con progetti economicamente sostenibili.
ArcelorMittal è stata precursore dei tempi moderni, investendo risorse ed impegno nell’opera di sensibilizzazione, contribuendo a creare e supportare un ente indipendente, Fondazione Promozione Acciaio, capace di rappresentare trasversalmente il settore delle costruzioni e d’nterloquire con importanti Enti istituzionali.
La consapevolezza che il sapere è sempre suscettibile d’implementazione ci ha guidato a sostenere adeguatamente ricerca e sviluppo senza mai trascurare le competenze e la crescita delle risorse tecniche. Proprio per rispondere alle sempre crescenti esigenze dei Professionisti ArcelorMittal ha recentemente inaugurato la nascita di una divisione dedicata: Steligence®.

Il legame sostenibilità-acciaieria subisce ancora oggi una sorta di pregiudizio che vede nelle imprese siderurgiche una grossa fonte di inquinamento per il territorio. Quali sono gli accorgimenti e le azioni che ArcelorMittal prevede per attuare una produzione sostenibile? E andando oltre, come si può approcciare ad una progettazione sostenibile? Il buon uso del mondo chiama ad un impegno e ad un agire a cui l’acciaio non può e non vuole sottrarsi.
La lotta per contrastare i cambiamenti climatici è una delle più grandi sfide globali che ci troviamo ad affrontare. Siamo tutti consapevoli che non si possa fare corsa da soli: non si andrebbe lontano e si fallirebbe tutti. Consapevoli di quanto l’obiettivo sia tanto ambizioso quanto necessario, ci siamo schierati in prima linea prefissandoci il raggiungimento degli obbiettivi stabiliti dagli accordi di Parigi. Vogliamo che l’acciaio continui a declinare la realtà in modo attuale e responsabile e per garantirlo ridurremo le emissioni di CO2 del 30% entro il 2030 fino a raggiungere la tanto attesa neutralità carbonica entro il 2050. L’acciaio è un materiale che non esitiamo definire circolare per il suo elevato tasso di riciclabilità, crea quindi un circolo chiuso (economia circolare) e ha un alto potenziale di riutilizzo. La produzione di acciaio in forni ad arco elettrico (“Electric Arc Furnace”) è alimentata dal rottame ma la maggior parte dell’acciaio rimane tutt’oggi legato ad altoforni e fonti primarie (riduzione di minerali ferrosi). Il rottame disponibile, infatti, non è ancora sufficiente a soddisfare la richiesta mondiale. La reazione di riduzione tipica degli altoforni, solitamente, utilizza il Carbonio sotto forma di Coke come reagente e necessita di elevate temperature. Il processo libera in atmosfera monossido di carbonio ed anidride carbonica. L’acciaio che, invece, viene prodotto da fonti secondarie (fusione del rottame in forni elettrici-“EAF”), unito all’ utilizzo di energia “pulita”, abbatte drasticamente le emissioni di CO2.
ArcelorMittal sta implementando due specifiche tecnologie per ridurre le emissioni connesse alla produzione primaria di acciaio, la “DRI” (Direct Reduced Iron) e la “Smart Carbon Route”.
Diversi i fattori che concorreranno al raggiungimento della neutralità carbonica: utilizzo di fonti di energia pulite, economia circolare del carbonio e cattura ed immagazzinamento della CO2 (sistemi CCS- “Carbon Capture and Storage”). Il target intermedio della riduzione del 30% di emissioni entro il 2030 sarà ottenuto con una parziale applicazione su scala europea della tecnologia “SmartCarbon”. Gradualmente, poi, ci sarà la possibilità di implementare una transizione all’idrogeno a basso costo (come reagente), proveniente da energia pulita. Fino ad allora le emissioni dovute all’uso dei combustibili fossili saranno compensate utilizzando i sistemi “CCS”.
In questo scenario, il ruolo del progettista risulta fondamentale. Pensare l’opera nel suo complesso, nel suo ciclo di vita ed oltre consentirebbe un notevole efficientamento progettuale permettendo potenziali innumerevoli riusi prima che il materiale giunga a fine vita e quindi riciclato. Per tutti questi aspetti, l’acciaio, con la sua flessibilità progettuale e l’elevato tasso di riciclabilità (circa 85-90% viene riciclato a fine vita) è un materiale chiave della progettazione sostenibile.
Ecco perché ArcelorMittal ha sviluppato il concept Steligence®. Un approccio olistico alla progettazione in grado di supportare Architetti e Ingegneri nella realizzazione di una nuova generazione di edifici dalle elevate prestazioni. La gamma di soluzioni in acciaio e tecniche costruttive di Steligence® assicurano soluzioni leggere, flessibili ed economicamente sostenibili. Una metodologia che promette di ridurre fino al 38% l’impronta di carbonio di un edificio. Condividiamo l’ambizione di corredare tutti i nostri prodotti di Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) pubblicati in piena trasparenza sul sito https://constructalia.arcelormittal.com/it.
L’EPD specifica gli effetti ambientali dei prodotti da costruzione basandosi su un’analisi del ciclo di vita (LCA – Life Cycle Assesment). È un documento indispensabile per le certificazioni di edilizia sostenibile riconosciute a livello mondiale quali LEED, BREEAM, DGNB, BNB o HQE. È sempre più rilevante nel mondo delle costruzioni ed indispensabile supporto alle scelte dei progettisti.

[L’intervista è stata redatta in collaborazione con gli Ingegneri Marina d’Antimo e Mauro Sommavilla, ArcelorMittal Steligence® Italia]

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