L’eccellenza della filiera siderurgica italiana

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L’eccellenza della filiera siderurgica nazionale è resa tale e possibile dai continui progressi e dal costante impegno delle aziende che la compongono. Aspetti che non rimangono ancorati alla produzione aziendale, ma si dispiegano anche in ambiti diversi, come le partecipazioni a priorità istituzionali che muovono verso la produttività del Territorio e la reattività delle imprese locali. Ne è un esempio la Sideralba Spa attiva da anni sul mercato come produttore e distributore di profili cavi, nastri, lamiere da coils e profili aperti.

Il 2018 è una tappa importante per Sideralba: 25 anni di presenza sul mercato. Come è cambiata l’azienda in questo lungo percorso partito nel 1993?
Nel 1993 eravamo una fabbrica artigianale che, con 6 collaboratori, affrontava le sfide giorno per giorno. Come api laboriose, sotto la guida del Presidente Tommaso Rapullino, abbiamo imparato l’arte della determinazione nel perseguire i traguardi. La famosa frase “volli, sempre volli, fortissimamente volli” ha acquisito per tutti noi collaboratori della Sideralba e del Gruppo Rapullino un significato pratico ed un valore da perseguire. Certamente il volere raggiungere gli obiettivi prefissati da solo non è sufficiente. Va accompagnato dal sapere, dall’organizzare, dallo studiare, dal rischiare. I 6 collaboratori del 1993 si avviano a diventare oltre 600 impegnati nei nostri 4 stabilimenti. Oggi il Gruppo Rapullino, diversificato ma fedele alla sua vocazione, è attivo nella produzione di tubi saldati, profili aperti, grigliati e coils. La recente acquisizione degli asset in Tunisia, frutto di un ampio piano di sviluppo internazionale, è un’applicazione pratica della linea che l’A.D. Luigi Rapullino ha dato negli ultimi anni al Gruppo: diversificazione, professionalizzazione sempre più ampia attraverso la condivisione di programmi e valori coinvolgendo tutti i livelli e tutti i ruoli organizzativi.

Produzione e sostenibilità: quali sono le politiche ambientali messe in atto dall’azienda su questi imprescindibili aspetti?
Proprio la scorsa settimana abbiamo sottoscritto un protocollo con l’Università Parthenope di Napoli per la realizzazione di progetto di trasporto eco sostenibile. Il progetto, connesso alla realizzazione dello snodo ferroviario, consentirà di spostare su rotaia gran parte delle merci prodotte nell’area di Acerra. La riduzione dell’impatto ambientale rispetto al trasporto su gomma è evidente: ogni anno, secondo il nostro studio, toglieremmo dalle strade 33.500 automezzi. La soluzione è lo shift modale. Il futuro dell’industria manifatturiera, nelle regioni più sviluppate del mondo, passa necessariamente per la sostenibilità ambientale. Parlando in termini più generali, tutte le aziende del Gruppo hanno raggiunto alti standard di gestione sostenibile, confermate dalle certificazioni ISO 14001 possedute da anni.

Il gruppo è molto attivo anche a livello istituzionale: dal recente incontro avuto con il Sindaco Frattaroli di Basciano (Teramo) all’importanza data alle imprese del Mezzogiorno per l’equilibrio siderurgico italiano e alla necessità di rendere le aziende sempre più reattive. Come si muove la Direzione della compagnia in questo senso? E quali gli investimenti e le nuove priorità programmati per il prossimo futuro?
L’Abruzzo, come la Campania e la Puglia, è una terra di quel Meridione laborioso ed instancabile che viene troppo spesso dimenticato dalle Istituzioni nazionali. A Basciano stiamo investendo molto. Il giovane sindaco Frattaroli, oltre che con grande volontà e proattività, affronta le attività con uno spirito innovativo. Con lui abbiamo condiviso programmi, criticità e soluzioni. Siamo convinti che solo con un dialogo qualificato con le Istituzioni, a qualunque livello, si possano ottenere risultati duraturi a vantaggio delle imprese e del territorio. E’ assurdo immaginare che aziende, piccole o grandi che siano, debbano sprecare tempo e risorse per le inefficienze del sistema. E’ importante ricordare che, a livello industriale siderurgico, l’Italia è il secondo produttore in UE e l’11° nel mondo (dati della World Steel Association 2016) e potrebbe fare ancora meglio. Il Mezzogiorno, potente volano per lo sviluppo italiano, è ricco di opportunità. E’ una parte d’Italia desiderosa di riprendere quel ruolo propulsivo e di innovatore che gli eventi storici hanno gli hanno sottratto. Noi, seppur come Gruppo internazionale, manteniamo salde le nostre radici di azienda familiare, appartenente al Meridione. Nel bel libro di Riccardo Maria Monti – Sud perché no? – ci sono ricette semplici ed efficaci per il rilancio del Sud e quindi anche della siderurgia, prima fra tutte la creazione di ZES (Zone Economiche Speciali). Dalla nostra angolazione vediamo che lo sviluppo passa anche da “nuove” strade di comunicazione e per questo ci siamo fatti promotori di un progetto per la realizzazione di uno snodo ferroviario per l’area ASI di Acerra di cui possano beneficiare sia le imprese mamifatturiere sia il comprato agricolo, molto presente nell’area. Stiamo dialogando con il Comune e con la Regione. Staremo a vedere, vigili e solerti.

Come è cambiato l’impiego dei vostri profili in architettura nel corso di questi anni?
Io credo che non sia tanto un discorso di impiego dei prodotti in acciaio in questo o quello specifico settore ma del fatto che l’evoluzione nell’uso dei metalli, iniziata 8000 anni fa (dall’età del rame) e mai terminata, dimostri la loro assoluta insostituibilità. Riguardo ai nostri prodotti, abbiamo raggiunto livelli qualitativi ormai presi come punto di riferimento nel comparto. Ad esempio, la struttura organizzativa dello stabilimento di Basciano, ancorata ad una pragmatica filosofia lean, è in grado di assicurare lo sviluppo di nuovi prodotti in tempo record. Il sistema di gestione della qualità, poi, assiste il cliente ancor prima della vendita del prodotto andando a studiare le reali esigenze oltre a comprenderne sul posto le caratteristiche effettivamente necessarie. Dando assistenza anche ai progettisti forniamo know how come valore aggiunto.

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