Opificio Salpi

L’accostamento dei materiali utilizzati per le strutture portanti e le finiture – acciaio/legno/vetro – non è mai banale, quando ad esempio il vetro curva sugli angoli, riflettendo il paesaggio di Preci per rivelare i fasti della natura, cui i progettisti sembrano voler rendere omaggio.
La scansione delle partiture e la composizione dei volumi nello spazio sembrano riportare in architettura lo spartito di una composizione musicale: pause, dilatazioni e vuoti danno ritmo ad un lessico interessante e nuovo. Siamo lontani anni luce dalle muscolari esibizioni delle archistar, eppure, questo progetto tutto italiano rivela una personalità assertiva e discreta, nell’ossimoro “barocco minimalista” cela un paradosso, portatore di ricchezza: il concetto di medietà, qui declinato senza esitazioni. Non solo, l’opificio è sottoposto ai notevoli carichi delle carni in stagionatura, con evidenti criticità in caso di eventi sismici, eppure si mantiene leggero ed ha dato prova della sua sicurezza non riportando alcun danneggiamento o interruzione di attività durante i terremoti che invece hanno compromesso duramente altre attività del comune umbro. I progettisti mostrano inoltre di conoscere la lezione ecologica, che ritroviamo nella scelta di realizzare un intervento ipogeo, di utilizzare fonti energetiche alternative, materiali green come l’acciaio e rispettare gli standard LEED. Il layout interpreta il concept della tipologia a “blocchi”. Parzialmente interrato, con una copertura a verde di oltre 7.000 mq, il blocco produttivo è stato realizzato con una struttura prefabbricata.
Le parti opache fuori terra dell’opificio sono rivestite con pannelli sandwich, caratterizzati da lastra esterna liscia in acciaio zincato preverniciato di colore nero. Una pelle che è punto d’incontro tra qualità termoisolanti e valenza estetica. Il blocco direzionale è caratterizzato dall’utilizzo di materiali e finiture biocompa-tibili, il rivestimento delle facciate è in acciaio, alluminio e pannelli lignei. Nello specifico i tamponamenti sono in doghe a finitura inox da 200 mm piegate a cassetta e fissate su profili metallici, assicurati a loro volta sulla superficie di pannelli sandwich sp. 120 mm in acciaio che fungono da base di appoggio. Per i rivestimenti lignei sono stati utilizzati listoni in castagno da 200 mm, fissati mediante viti su megatelli assicurati ai pannelli sandwich sottostanti. Le strutture portanti dei corpi emergenti sono in carpenteria metallica: colonne tubolari in acciaio di ? 298,5 x 5,9 mm sulle quali poggia il graticcio di solaio del primo piano formato da travi HE e IPE 180 in acciaio. I solai sono in lamiera grecata con getto collaborante e strato di pavimentazione. In copertura è presente un analogo schema strutturale contravi HE, IPE e lamiere grecate. L’area lavorativa del personale, adiacente alla vasca d’acqua su cui si erge il blocco direzionale poggiante sui pilotis in acciaio, si proietta su un ampio spazio verde aperto, con un leggero dislivello rispetto al piano di campagna, per il comfort visivo e psicologico dei lavoratori: un “lusso” inatteso, se si pensa alla destinazione dell’edificio.

Cantiere & Disegni: