Campus Universitario a Forlì

Il progetto del nuovo polo universitario è il frutto di un concorso internazionale vinto dal gruppo di architetti guidato da Lamberto Rossi Associati e di un Accordo di Programma tra l’Università di Bologna, il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ed il Comune di Forlì, che ha messo a disposizione l’area e i vecchi immobili dell’ex-ospedale. Nel 2014 si è conclusa la seconda fase del progetto dedicata agli spazi della didattica ed al “trefolo”, localizzati sul sedime dei padiglioni più recenti e demoliti, senza occupare così nuovo suolo, ma incrementando anzi la superficie permeabile comprendendoil ripristino del parco esistente. Il campus è stato concepito come un ponte tra centro storico e la città contemporanea: il nuovo progetto assume quindi i connotati di una “promenade urbaine”, lunga 250 metri, caratterizzata da padiglioni restaurati e nuovi edifici immersi nell’esteso parco. È ora possibile attraversare il nuovo polo universitario grazie al volume denominato trefolo, un elemento di connessione costituito da una serie di tunnel che s’intersecano tra loro. Il trefolo diventa così la spina dorsale del campus che s’inserisce armonicamente nel sistema della città esistente. Questa lunga galleria urbana, leggera, trasparente e aperta verso il parco, è caratterizzata dall’intreccio di tre tunnel a sezione rettangolare di circa 7 m x 3,5 m, lunghi circa 110 m e composti da una struttura in cls sp. 25 cm e da un telaio di travi HEB 120 in acciaio annegate nel getto. I tunnel sono rivestiti da circa 4.600 mq di involucro areato suddiviso fra due tipologie differenti: la prima riveste le pareti e le solette inferiori dei tubi ed è composta da pannelli rigidi di lana di roccia, da una sottostruttura in profili di acciaio zincato 12/10 sagomati a “omega” 60×90 mm e da doghe in acciaio inox AISI 316 con spessore di 5/10. La seconda tipologia di rivestimento avvolge le solette di copertura dei tubi ed è realizzata con isolante multi-riflettente in alluminio e lana di pecora, da una membrana sintetica e impermeabile e da una sottostruttura analoga a quella delle pareti inferiori, con profili omega in acciaio zincato e doghe in acciaio inossidabile. Le linee d’asse dei tre tubi del trefolo subiscono variazioni sia altimetriche sia planimetriche con quote variabili della soletta inferiore. Per sostenere il peso di questi tre tunnel con il minimo ingombro sono state predisposte delle colonne tubolari in acciaio aventi ciascuna una diversa inclinazione con funzione sia di supportare i carichi verticali sia di controventamento nei confronti delle azioni sismiche. In particolare, la disposizione delle direzioni delle colonne metalliche è stata determinata al fine di minimizzare gli spostamenti delle gallerie. Queste ultime, oltre a essere elementi di connessione, sono veri e propri edifici, che offrono spazi di studio singoli e di gruppo per circa 471 postazioni totali.

Cantiere & Disegni: