Serra Giardini di Castel Trauttmansdorff

Negli anni, il secondo centro più popoloso dell’Alto Adige ha saputo ampliare l’offerta turistica, rivolgendosi a svariate tipologie di visitatori e un esempio della vitalità meranese è offerto dai giardini di Castel Trauttmansdorff. Inaugurato nel giugno del 2001, il parco ha continuamente sviluppato le proprie strutture e le offerte, divenendo punto d’incontro per eventi, percorsi didattici ed iniziative culturali, arricchendosi nel contempo di nuovi edifici ed attrazioni. Votato come “parco più bello d’Italia” nel 2005, il complesso è visitato annualmente da più di 400.000 visitatori e, in prossimità del quindicennale, si è voluto dotare di una spettacolare serra in acciaio e vetro, divenuta nuovo punto focale dei Giardini. Nella fase di pianificazione, la committenza ha sin dall’inizio richiesto un progetto che fosse allo stesso tempo funzionale ed iconografico: la serra doveva inserirsi in un contesto armonico già consolidato e caratterizzato da boschi e specchi d’acqua e divenire un elemento di immediata riconoscibilità dal grande impatto scenico, sia nelle ore diurne che in quelle serali, illuminate dalla Luna e da luci artificiali. Il disegno architettonico ha coniugato le preesistenze con un volume frastagliato, che riprende le forme del Gruppo di Tessa, catena montuosa a ridosso di Merano. Una forma geometrica così variegata ha richiesto un’estrema attenzione nelle fasi di progettazione strutturale e di realizzazione dell’opera. Per assecondare le forme, è si è ricorsi alla modellazione in 3D; ogni singolo elemento – il più grande dei quali è di circa 3 tonnellate – che costituisce la serra è diverso sia come sezione che come dimensione: una sfida costruttiva, risolta in soli quattro mesi di lavoro grazie all’utilizzo di elementi portanti in acciaio. Le strutture dell’edificio che si innestano sui muri perimetrali in cls sono realizzate con travi a cassone, ottenute da piatti in acciaio S355JR di diversi spessori e sezioni saldati a spigolo vivo. L’area di cantiere era molto ridotta, consentendo scarsi spazi di manovra; inoltre il progetto escludeva di avere giunti bullonati a vista: la struttura in acciaio, dal peso complessivo di circa 80 tonnellate, è stata così interamente saldata in opera. Altro materiale principe del progetto è il vetro, per una superficie complessiva delle facciate pari a circa 1.100 mq; la posa delle vetrate extrachiare antiriflesso, dato l’andamento irregolare delle geometrie, con elevate pendenze, è stata eseguita da operai in corda. La serra, che ospita piante tropicali, una collezione di 500 esemplari di orchidee ed un terrario con formiche e lucertole di tutto il mondo è un esempio eccelso di come le costruzioni metalliche si coniughino con il vetro, offrendo un comfort climatico all’avanguardia grazie a protezioni solari a rullo ed un apposito sistema di ventilazione naturale ottenuto mediante elementi motorizzati apribili.

Cantiere & Disegni: