Architetture in Acciaio n° 13

La rivista italiana dell’architettura e delle costruzioni in acciaio

D'acciaio sono i nervi

Questioni di principio:
Il mistero che circonda il modo con cui le cose stanno insieme produce un effetto irresistibilmente magico. Un cristallo, un minerale, il modo con cui le persone si dispongono in uno spazio determinato, le masse in movimento, gli sciami, le nuvole, sono strutture in movimento, le parti si relazionano tra loro e producono forme che osserviamo meravigliati. Anche temi sociali più complessi come la politica o lo sviluppo delle grandi città sono anch’esse strutture con logiche complesse e labili in continuo movimento.

In queste dinamiche si nascondono tensioni e forze che la natura fornisce e “le cose” utilizzano. Di queste forze e di questa struttura che ordina mi colpisce la logica intrinseca e le potenzialità di un meccanismo naturale. Scienza, tecnologia, tecnica indagano la natura della materia per trarne energie e forze per lo sviluppo dell’uomo. Oggi le scienze che studiano la manipolazione di questa struttura profonda sono molto sofisticate e adottano un punto di osservazione molto distante e molto prossimo allo stesso tempo per capire la materia e le sue dotazioni, e così le possibilità di realizzare sistemi complessi con gesti apparentemente semplici. Oggi la scienza e la tecnologia ci consentono di collaborare con la natura e l’ambiente, possono essere intelligenti e chiari per dare gerarchia alle parti del sistema per lasciare che il rapporto tra le cose del mondo sia armonico.

Lo spazio che progettiamo è magneticamente pervaso da queste energie che hanno una struttura sia logica che fisica, una struttura che si confronta con lo stato di gravità della materia con il suo stare a terra, con lo sforzo di stare in piedi e di salire contro il proprio peso.

Alcune conseguenze:
La struttura è posizione di elementi primari nello spazio, è calcolo di base. Nella struttura si nascondono le ragioni di uno spazio. Lo sforzo dei materiali, le reazioni alle forze naturali costituiscono il rapporto con la natura, questo rapporto dà forma a figure che iniziano a dare forma al vuoto. Questa è un’origine di spazio a cui sempre di più tendiamo riflettendo sull’economia, sulla chiarezza dei gesti progettuali e la loro assimilazione nei luoghi. La materia è il corpo dell’architettura che rende l’aria e la luce sostanza. Se per gli edifici la metafora del corpo continua, l’acciaio è nervo vivo, cioè rende reale questa metafora in maniera diretta mettendo in tensione le parti, costruendo relazioni tra gli elementi, vive e frementi. Se i progetti sono pensieri solidi, la possibilità di realizzare corpi dalla natura sottile li lascia a metà strada tra pensiero e materia; rimane molto affascinante questa possibilità equilibristica tra idea e realtà tra volontà e possibilità, seducente e commovente; il disegno e il calcolo si fanno cosa, quella cosa che poi confina le figure e determina il mondo visibile. Nei corpi sottili dell’acciaio si nascondono il fuoco e le tensioni della forza molecolare, filamenti o sottili superfici vibrano in tensione con la gravità, collegano e attivano parti: d’acciaio sono i nervi.

Alessandro Scandurra, Scandurra Studio