The Peace Bridge

Progettato per accogliere un numero crescente di pendolari, è percorso da circa 6.000 persone al giorno che raggiungono il proprio posto di lavoro a piedi o in bicicletta. Il progetto nasce da alcuni vincoli presenti in situ. La prossimità dell’eliporto con il cono delle traiettorie di decollo passanti esattamente sopra il ponte, l’impossibilità di avere appoggi intermedi in alveo per salvaguardare l’equilibrio ecologico del fiume e il livello di piena centenaria, hanno obbligato il progettista a scegliere un’ipotesi costruttiva meno consueta rispetto ai numerosi esempi di passerelle che ha realizzato. Il Ponte della Pace è infatti molto diverso da tutti gli altri ponti disegnati da Calatrava: piloni e cavi di sostegno sono stati accantonati in favore di un’unica campata di 126 m di luce, contenuta in una fascia massima di 7 m di altezza. Un ulteriore elemento atipico è il colore: per contrastare i bianchi inverni della città, il ponte è stato tinteggiato di un rosso acceso in omaggio al colore autunnale delle foglie, alla bandiera del Canada e della città di Calgary. La forma scultorea della travatura, semplicemente appoggiata, è definita da eliche in acciaio che si intrecciano lungo una sezione trasversale ovale larga 8 m e alta 5,85 m che si innestano a porzioni più materiche di ancoraggio agli argini. Per semplificare la produzione, la forma del cilindro è stata modificata in modo da ottenere delle componenti definite da un solo raggio di curvatura. Le sezioni scatolari saldate mantengono una sezione costante di 300×250 mm, mentre gli spessori variano in funzione delle sollecitazioni. Il piano di calpestio che offre una netta separazione tra i due marciapiedi larghi 1,85 m e la pista ciclabile centrale di 2,5 m, è costituito da un getto in calcestruzzo di 110 millimetri di spessore su lastra ortotropa metallica con nervature dall’altezza variabile tra 150 e 200 mm. La posizione della soletta in sezione tiene conto della volontà di minimizzare la percezione della struttura da parte dei passanti, massimizzando la trasparenza verso l’ambiente esterno. La volontà progettuale è evidente anche nella scelta di impiegare il vetro stratificato curvo come tamponamento delle porzioni superiori del ponte o come balaustre. Il concept proposto dal progettista è dunque una reinterpretazione moderna dei ponti coperti diffusi nell’arco alpino che, anche per ragioni di durabilità, offrono un passaggio protetto dalla pioggia e dalle condizioni invernali particolarmente rigide.
Sia il passaggio che la parte inferiore del ponte, sono illuminati da sistemi integrati nella struttura che enfatizzano e rendono ancora più affascinante la percezione dell’opera riflessa dallo specchio d’acqua sottostante. Il risultato finale è una vera e propria scultura, di 850 tonnellate di acciaio, divenuta un punto di riferimento in ogni momento della vita della città.

Cantiere & Disegni: