Chiesa di San Paolo Apostolo

La nuova Chiesa di San Paolo Apostolo, nel quartiere Cavoni di Frosinone, è il punto di arrivo di un percorso durato quattro anni, che si è evoluto dall’idea di una semplice cappella alla realizzazione di un insieme più ampio. L’idea che ha guidato l’architetto Danilo Lisi è stata quella di creare una composizione articolata ma dalle linee pure, in grado di tradurre, nella definizione dello spazio e dei luoghi, il complesso ma naturale rapporto tra l’umano e il trascendente. Il volume cilindrico, che racchiude la chiesa vera e propria, costituisce l’elemento formalmente e funzionalmente più importante: nella sua perfezione, il cerchio si sviluppa verso l’alto a partire da una base di pietra, che richiama la matericità terrena, per poi smaterializzarsi nel candore della finitura bianca all’esterno.

Il rosone e le colonne, in una reinterpretazione contemporanea, sono una citazione della tradizionale architettura sacra. Ad accompagnare il percorso dei fedeli dall’ingresso verso l’abside sono le due travi in acciaio della copertura: una soluzione in cui l’architettura diventa veicolo di valori simbolici, attraverso suggestioni geometriche. Dal punto di vista strutturale, l’orditura principale della copertura è composta da travi preforate, saldate e preassemblata in officina, mentre quella secondaria è in profilati metallici UPN 220. Il tutto è solidarizzato da una serie di tiranti in acciaio, collegati all’intradosso della travatura principale e alla trave di coronamento del telaio. Sempre in copertura, il rivestimento in legno è interrotto da guglie trasparenti che aprono lo sguardo verso il cielo. A conferire una più spiccata identità alla composizione è soprattutto il campanile triangolare dai profili stondati che, con la sua altezza di 25 metri, supera quella della chiesa, esprimendo il desiderio di elevazione dell’anima verso l’alto. Questa altezza, come quella della chiesa (18 mt) risponde al desiderio di creare qualcosa di visibile da lontano, favorendo il ritorno a forme slanciate e non più schiacciate verso il suolo.

La struttura è stata realizzata con profili tubolari in lamiera pressopiegata di 5mm di spessore, e collegata alle strutture in c.a. a mezzo di telai reticolari orizzontali in tubolari (diam. 60.3 x 4mm). Il materiale scelto per questo particolare elemento è l’acciaio autopatinabile (ex corten) che nella sua texture ruvida e scura sembra voler denunciare la corruttibilità della materia; il campanile, così, pur non essendo l’elemento funzionalmente più importante di tutta la composizione, ne rappresenta senza dubbio l’immagine più suggestiva. A chiudere il sagrato, concepito per diventare piazza e luogo d’incontro, sono i due volumi più squadrati che ospitano un auditorium da 450 posti e i locali di ministero pastorale, le aule per la catechesi, la casa del parroco. In questo progetto, quindi, il linguaggio sperimentale dell’architettura si è sviluppato di pari passo con l’esplicitazione di quei valori simbolici e culturali che sono alla base della tradizione cristiana.

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