California Accademy of Sciences

Segnaliamo il progetto del Museo della California Academy of Sciences di San Francisco di Renzo Piano perché costituisce un caso di riprogettazione esemplare. Il nuovo edificio sorge nel Golden Gate Park di San Francisco, un’area colpita nel 1989 da un sisma. La committenza ha deciso di intervenire demolendo il precedente edificio danneggiato e ricostruendolo nell’ottica di un’adeguata prevenzione della costruzione in caso di nuovi terremoti. L’acciaio è il grande protagonista della parte strutturale. L’approccio interdisciplinare risente positivamente di un ambito culturale dove si pone la giusta attenzione alla prevenzione. Anche per il nostro paese questo atteggiamento può essere d’esempio per prevenire i grandi disastri o perlomeno contenerli. La California Academy of Sciences possiede inoltre una potente carica etica che va a corroborare le componenti espressive e simboliche dell’edificio, rese uniche dal sapiente utilizzo delle nuove conoscenze in materia di risparmio energetico. Un mix davvero straordinario. Caposcuola della museografia contemporanea dove l’esperienza del pubblico si fonde nello stesso edificio dove si svolgono le ricerche scientifiche, le mostre, l’istruzione. Un approccio olistico alla progettazione in cui si affrontano il tema del raffrescamento, del riscaldamento, del recupero dei materiali preesistenti, lo studio del posizionamento degli spazi in relazione all’esposizione ed alla ventilazione ed infine l’utilizzo responsabile dell’acqua e dell’energia, integrate nell’opera. Sotto l’aspetto distributivo le funzioni sono organizzate attorno ad una piazza centrale, adiacenti ad essa due sfere, il planetario e la biosfera Rainforest che, insieme ai due acquari, rappresentano lo spazio, la terra e l’oceano. Queste tre icone sono collegate tra loro attraverso il tetto ondulato, un tappeto volante vegetale. L’ampio ricorso all’acciaio minimizza lo spreco di risorse riciclando i materiali del precedente edificio demolito, la scelta di utilizzare per la parte strutturale della copertura pilastri sottili verniciati in grigio chiaro è dettata dall’esigenza di aumentare la visibilità dell’ambiente per i visitatori che godono così di un rapporto di maggiore permeabilità visiva degli ambienti interni con il parco circostante. Le bolle delle coperture sono un richiamo alla caratteristica topografia di San Francisco e gli oblò circolari un’ancora al mondo sottomarino. L’acqua salata viene introdotta nell’edificio attraverso un sistema di condotte preesistenti che dal mare alimentano direttamente l’acquario. La passeggiata sul giardino pensile realizzata sulle due bolle di copertura trattate a verde generano un effetto di novità e di straniamento per i visitatori che sono sul cielo calpestando la terra. Il progetto è in attesa della certificazione LEED – Leadership in Energy and Enviromental Design – che documenta la serietà dei progettisti nell’impegno ambientalista.

Cantiere & Disegni: